sabato 20 novembre 2010

Le nuove frontiere della chirurgia estetica

Non solo seno, glutei e addome, ma le nuove frontiere della chirurgia plastica si rivolgono a zone insospettabili e nascoste. Come la sex cosmetic surgery, nata negli Usa diversi anni fa, che ora sta prendendo piede anche da noi, diventando anche argomento di satira. Al recente Congresso Sicpre (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed estetica) di Siena, un'intera sessione è stata dedicata alla "sex cosmetic surgery".
Secondo dati Asps (The American Society of Plastic Surgeons) questo tipo di interventi ha avuto un incremento del 30 per cento, ma i dati sono sovrapponibili a quelli europei, con Francia e Inghilterra in testa. «Gli interventi più richiesti sono il rimodellanto delle parti intime che hanno perso la loro forma originale in seguito a gravidanze o al passare degli anni», spiega il professor Cesare Brandi, chirurgo plastico dell'Università di Siena. «L'intervento principe è la correzione delle piccole labbra, seguito dal rimodellamento del Monte di Venere. Per ridare il turgore di un tempo si interviene con iniezioni a a base di acido ialuronico e di anidride carbonica. Un altro intervento gettonato è l'imenoplastica, soprattutto dalle donne d'origine musulmana, con casi come il Belgio e l'Inghilterra dove viene erogato dal sistema sanitario.
Madonna Lift

L'inossidabile pop star Madonna ne prova tutte per mantenersi in forma. Rumours dicono che si sia sottoposta, alcuni mesi fa a New York, a un nuovo lifting della palpebra eseguito con il laser frazionato CO2. Da qui il trattamento è stato chiamato Madonna Lift. «Il raggio laser viene passato sull'intera zona oculare e ad ogni passaggio si creano dei microspot sulla pelle», dice la professoressa Dvora Ancona, l'inventrice del metodo e direttore del Centro Juva di Milano gemellato con quello di New York.
«I microspot provocano un immediato shrinkage (contrazione) del collagene con la conseguente tensione del tessuto e una stimolazione dei fibroblasti. Già dopo una sola seduta si ottiene un vero e proprio lifting del sopracciglio, con una notevole attenuazione delle zampe di gallina. I tempi di guarigione sono di due giorni». Il trattamento può essere esteso anche a tutto il viso, il cosiddetto skin resurfacing, che grazie ai microimpulsi è poco invasivo e non provoca danni termici alla pelle.

Botox con cautela 

La bella Kim Kardashian, attrice trentenne del reality "Keeping up with the Kardashians", ha ammeso recentemente di aver fatto ricorso al botox e di essersene pentita: "sono troppo giovane, non mi serviva". Ma l'età del ritocco negli Usa è scesa ancora, la chiamano la "teen surgery", con le varie Lindsay Lohan, Hillary Duff e Megan Fox, che ricorrono al botox&C. senza averne realmente bisogno. «La tossina botulinica è un trattamento sicuro, nonostante siano usciti articoli da toni allarmanti», dice Nicolò Scuderi, Direttore della Cattedra di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica all'Università La Sapienza di Roma, «in Italia si effettuano oltre 100mila trattamenti all'anno e solo in 3 casi si sono avuti effetti collaterali seri, una percentuale minima. Il botox viene principalmente utilizzato per il trattamento delle rughe glabellari, quelle verticali che si formano tra le sopracciglia. Ma esistono anche applicazioni "off label", quali le rughe perioculari, l'elevazione della punta del naso, le rughe nasali e le pieghe agli angoli della bocca. L'effetto del botox dura dai 4 ai 6 mesi, con un risultato naturale che soddisfa oltre il 95 per cento dei pazienti».
Per approfondimenti sulla chirurgia plastica ed estetica

giovedì 16 settembre 2010

Dal chirurgo prima delle nozze

  Con piacere riporto un articolo interessante trovato sulle pagine di tgcom


Dal chirurgo prima delle nozze

Il ritocco? Ora è anche prematrimoniale

Il giorno del matrimonio tutto deve essere perfetto. A cominciare dall'aspetto degli sposi, desiderosi di mostrarsi al meglio. E vista l'età sempre più tarda in cui si arriva al fatidico sì, per non parlare di chi è alle seconde nozze, un passaggio dal chirurgo plastico o dal medico estetico diventa un passo compiuto sempre più di frequente dalla felice coppia. Una tendenza tutta americana, ma ormai diffusa anche nel nostro Paese, che ha addirittura un nome ad hoc: la "wedding surgery".  Ecco come pianificare l'intervento e quali sono le ultime novità nel campo.

Innanzi tutto, quali sono gli interventi più richiesti? Le future mogli desiderano spesso un seno più pieno, mentre gli uomini puntano soprattutto ad addominali scolpiti. "Oggi spesso si rinuncia alla villa lussuosa o al viaggio oltreoceano ma non ad apparire perfetti il giorno del matrimonio. - spiega il dottor Alfredo Borriello, direttore dell'unità operativa di Chirurgia Plastica dell'Ospedale Pellegrini di Napoli - Uno dei motivi che ha portato alla nascita di certe tendenze è il fatto che si tende a sposarsi sempre più tardi e quindi quando non si ha più la freschezza dei vent'anni". Gli sposi generalmente si presentano dal chirurgo in coppia e non separatamente, anche nei casi di seconde nozze, ormai sempre più numerose. In situazioni di questi tipo gli interventi richiesti sono diversi e riguardano soprattutto le parti intime o la blefaroplastica. Una buona cliente del chirurgo estetico è anche la mamma della sposa o dello sposo: il matrimonio è un evento sociale che riguarda tutta la famiglia tanto che la wedding surgery coinvolge spesso anche le suocere, a caccia di un "ritocchino" di ringiovanimento, in grado di cancellare qualche ruga o restituire un sorriso incorniciato da labbra più turgide, per sembrare giovani e in forma.

L'importante è mettere in calendario l'intervento con qualche accortezza, scegliendo correttamente i tempi. In caso contrario si rischia di arrivare all'altare con i segni dell'operazione. Il dottor Alfredo Borriello consiglia di "programmare la data dell'intervento dai 6 ai 3 mesi prima in base, ovviamente, alla tipologia dell'intervento a cui ci si deve sottoporre".

Per chi desidera rinfrescare il viso senza interventi troppo invasivi e soprattutto senza ricorrere a tecniche troppo intrusive, ci sono molte nuove tecniche, tra cui quella della "soft restoration", una metodica nuova che combina i tradizionali filler con innovative microcannule flessibili, limitando al massimo l'uso degli aghi. In questo modo i lineamenti dell'intero viso vengono rimodellati senza ricorrere a mille fastidiose punture, in poco tempo, e senza timore di postumi dolorosi. Una tecnica adatta, ovviamente, non solo agli sposi, ma che grazie ai tempi rapidi di recupero offre una valida alternativa di ringiovanimento a chi preferisce la medicina estetica alla chirurgia. "Una novità rilevante -commenta Patrizia Gilardino, chirurgo plastico di Milano socio del Sicpre, la Società italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica-. Fino a oggi, per intervenire con i filler su tutto il viso era necessario praticare più iniezioni, in molti punti diversi. Il nuovo strumento permette invece di fare poche punture, funzionali a introdurre sottopelle delle cannule che vengono poi direzionate nelle zone desiderate".

La soft restoration è una soluzione adatta per chi accusa i primi segni dell'età: "La consiglio soprattutto alle donne che hanno superato i 45 anni e desiderano continuare ad avere un viso fresco e giovane", suggerisce la dottoressa. Come funziona? L'intervento si effettua in ambulatorio e dura 30-40 minuti. Il medico pratica con l'ago pochi fori d'ingresso, due o tre per lato, e poi inserisce le microcannule, lunghe e flessibili. Con queste va a raggiungere le zone che hanno bisogno di essere riempite con i filler di acido ialuronico, contenenti un anestetico locale. Il materiale morbido e la punta arrotondata delle cannule sono delicati su tessuti e capillari e non lasciano traumi ed ecchimosi, tanto che dopo il trattamento è subito possibile riprendere le proprie attività: "Normalmente dopo due giorni di modestissimo gonfiore si può già ammirare l'effetto definitivo, che dura anche un anno", assicura Gilardino. "L'importante è rivolgersi a specialisti qualificati: si tratta infatti di un intervento che deve essere eseguito da mani esperte per evitare complicazioni o spiacevoli effetti collaterali



giovedì 17 dicembre 2009

Si parlerà di Laser in Medicina Estetica al Master di Chirurgia Plastica a Siena

Siena, al master di Chirurgia Plastica si parla del laser in Medicina Estetica


Mercoledì 16 Dicembre 2009 14:21 SALUTE E BENESSERE .17-19 dicembre 2009, ore 14.30, Centro didattico, policlinico Santa Maria alle Scotte



Quali sono le novità sull'utilizzo della tecnologia laser nella Medicina Estetica? Di questo si parlerà, dal 17 al 19 dicembre, nelle tre giornate che, nell'ambito del master di secondo livello in Medicina Estetica organizzato dall'U.O.C. Chirurgia Plastica diretta dal professor Carlo D'Aniello, saranno dedicate interamente a questo argomento.



L'evento sarà costituito da una parte informativa, nella quale saranno affrontati i diversi aspetti teorici dell'impiego del laser, riguardanti le nuove tecnologie d'implementazione e le sue varie applicazioni, e da una pratica, costituita da dimostrazioni su alcuni pazienti. Le lezioni frontali saranno tenute dai chirurghi plastici del policlinico e interverranno anche esperti in materia di tutta Italia.



"Oggi - afferma il professor D'Aniello - si fa un largo utilizzo del laser che permette di correggere gli inestetismi cutanei, che per alcuni possono risultare realmente fastidiosi, grazie alla sue particolari caratteristiche che lo rendono preciso, rapido e indolore".

Per maggiori informazioni sui lasaer  http://www.massimovergine.it/

lunedì 7 dicembre 2009

La bellezza è un valore o un valore aggiunto?

Prendersi cura del proprio aspetto fisico è essenziamente una forma di riguardo verso se stessi e gli altri. Le donne si sentono belle quando sono serene, fiduciose, perchè lo stato emotivo influisce molto sulla percezione dell'immagine che rimanda lo specchio. Il viso è la parte del corpo più identitaria. E’ chiaro quindi che qualsiasi intervento sul volto agisca profondamente anche sulla psiche della persona. E il ritocco? Può ridare volume, armonia, correggere solchi determinati da una particolare ossatura, dal cedimento del tessuto sottocutaneo, oppure causati da dimagrimento eccessivo che può interessare anche ragazze giovani. Oggi ammettere un ritocco non è più tabù, purché dia un effetto naturale.



Per comprendere cosa pensano le donne del valore della bellezza, appaiono intereressanti i risultati di una analisi condotta con la tecnica di ricerca del “Focus group”, presentati il 26 novembre all’incontro “Express Yourself”, presso il “Villa Borghese Institute” a Roma. Il Focus group rappresenta uno degli strumenti classici di indagine qualitativa nell'ambito delle scienze sociali. Sviluppato negli anni Quaranta negli Stati Uniti, è un metodo di intervista di gruppo non strutturato, al fine di focalizzare le opinioni su un argomento e far emergere le relazioni tra i partecipanti.



Il 4 novembre 2009 sono state intervistate a Milano 10 donne di diversa età ed estrazione sociale sul tema della bellezza esteriore del volto e sulla loro valutazione e percezione riguardo ai trattamenti di chirurgia plastica e di medicina estetica meno invasivi come fillers e botulino. Era presente un facilitatore della discussione che ha introdotto gli argomenti e le immagini da commentare. L'incontro veniva filmato, le risposte trascritte, ed infine dall'analisi degli interventi si elaborava un documento riassuntivo.



Le ospiti del Focus group “Express Yourself” sono tutte d’accordo che il passare del tempo non sia una malattia da curare ma un processo da accompagnare con intelligenza e buon gusto. Le donne professioniste scelgono di sottoporsi ad interventi mini-invasivi per sostenere la forte competitività che si instaura nel mondo del lavoro, dove apparire sempre in forma ed efficienti è quasi un obbligo. Se è vero che una donna bella non significa necessariamente una donna senza rughe, nella valutazione personale le rughe non sono tutte uguali: alcune non deturpano ma ingentiliscono, umanizzano il viso, mentre sono poco accettate quelle che invecchiano e intristiscono l’espressione come le naso-geniene ai lati della bocca e le glabellari al centro della fronte.



Tra i trattamenti soft la tossina botulinica ha avuto il massimo dei consensi e nessuna opposizione di principio e, dai commenti alla proiezione di volti dove è stato eseguito un intervento con botulino, emerge che se il trattamento è stato eseguito con un protocollo corretto, è molto difficile identificarlo, perchè nella maggior parte dei casi, consente di mantenere una mimica efficace e un look molto naturale. Le donne più adulte sottolineano l'importanza della fiducia nel medico che effettua il trattamento: un medico “sicuro” induce “confidence”, ovvero provoca una istintiva fiducia nella paziente.



“Un buon chirurgo plastico - spiega Pietro Lorenzetti, chirurgo plastico e direttore scientifico del Villa Borghese Institute, autore del libro “Intelligenza Estetica” (Il Filo Editore) - deve essere capace di cogliere quella naturalezza con cui una donna trova il proprio stile e lo declina. Deve saper coniugare le conoscenze tecniche e scientifiche alle richieste dei pazienti per ottenere un risultato del tutto naturale. L’obiettivo non è ringiovanire artificiosamente ma mantenere il fascino degli anni, perché la bellezza deve esprimersi anche attraverso la storia di chi la incarna concretamente”. L'intelligenza estetica accomuna il talento del fotografo alla sensibilità del regista cinematografico. Analogamente un buon chirurgo plastico deve essere dotato di questo particolare tipo di intelligenza. Ma deve anche essere in grado di individuare i pazienti timorosi di non riconoscersi dopo l'intervento, quelli a rischio dipendenza da ritocco, e gli eterni insoddisfatti.



“Il problema non è invecchiare ma voler restare giovani a tutti costi - afferma di rimando Maria Malucelli, docente di Psicologia clinica presso la Fondazione Internazionale Fatebenefratelli di Roma - la bellezza è charme, femminilità, è ottenere consenso sia da un uomo che da una donna senza aver formulato la domanda”.



Il Focus group ha investigato anche l’opinione delle donne relativamente ai ritocchi per “lui”: se le giovanissime lo vedono come un segno di parità, le adulte dichiarano che un uomo che va dal chirurgo plastico per fare una punturina è deludente. Inoltre anche quelle che inizialmente avevano dichiarato “perché no?” hanno cambiato idea quando è stato suggerito che l’uomo ritoccato potesse essere il loro compagno.



Una selezione delle domande del Focus group è stata poi sottoposta ad un campione di 100 donne dai 18 ai 60 anni, contattate via e-mail. Lo opinioni concordano con quelle espresse dal campione più ristretto. Una donna su 6 sceglie di sottoporsi ad interventi con tossina botulinica o filler, e non ha problemi a rivelarlo ad amiche e conoscenti; solo 1 donna su 3 non ammette o non racconta l’intervento. Per 2 donne su 3, in un momento di crisi economica come quello degli ultimi anni, la sola capacità professionale non basta più. Alcune persone puntano, oltre che sulle competenze, anche sull’aspetto esteriore per creare maggior impatto nel mondo del lavoro (67%). Il 50% delle donne si divide tra un'idea favorevole ed una neutra riguardo all'eventuale uso della tossina botulinica.



Alla domanda chiave “Se la bellezza è un valore, che punteggio le dareste in una scala da 1 a 10?”, quasi 1 donna su 2 giudica la bellezza esteriore un vero e proprio valore, a dimostrazione che nella nostra società avere un aspetto piacevole è una priorità accettata e ricercata. Il 25% la giudica con il massimo punteggio (10), il 54% dà comunque un punteggio alto, tra 7 e 9. Infine la maggior parte delle donne intervistate associa il termine bellezza ad un concetto di armonia, di naturalezza, di proporzione delle forme. L'obiettivo è mantenere un aspetto equilibrato e naturale, in sintonia con la propria età. In altre parole, invecchiare con stile.

martedì 1 dicembre 2009

Chirurgia plastica: un'impalcatura sostiene la crescita del nuovo seno



Un’impalcatura sostiene la crescita
del seno nuovo e naturale

Si sperimenta un metodo di ricostruzione dopo la mastectomia. Una coppa e un gel per aiutare l’azione delle staminali del grasso


MILANO - Un seno nuovo, dall'aspetto naturale, praticamente perfet to, «ricresciuto»: lo promette una nuova tecnica messa a punto dall'Istituto di microchi rurgia di Melbourne, in Austra lia. La tecnica, dopo essere sta ta provata con successo nei ma iali, sta per essere sperimenta ta su pazienti vere alle quali è stato tolto il seno a causa di un tumore. Le prime ad andare sotto il bisturi, nelle prossime settima ne, saranno cinque donne che nel giro di sei-otto mesi do vrebbero poter riavere un seno pieno e per nulla artificiale. Ciò grazie a un'impalcatura speciale che i chirurghi impian teranno sotto la pelle: una spe cie di coppa sagomata a forma del seno che si vorrà avere, ben coperta da uno speciale gel derivato da cellule muscola ri che stimola la crescita del tes suto adiposo. Nella camera creata sotto la coppa i chirurghi inseriranno infatti circa due dita di grasso preso da un'altra sede corpo rea, collegato ai vasi sanguigni dell'ascella perché possa rice vere nutrimento e crescere gra zie alle staminali al suo inter no. Nel giro di qualche mese tutta la camera si riempirà di grasso e l'impalcatura potrà es sere eliminata. Entro breve tempo, peral tro, lo «scheletro-guida» do vrebbe essere realizzato in ma teriali biodegradabili, elimi nando anche la necessità del secondo intervento per toglier lo.
TRE ANNI PER I PRIMI RISULTATI - «L'idea è ottima — commen ta Francesco D'Andrea, segreta rio della Società italiana di chi rurgia plastica, ricostruttiva ed estetica, che sta conducendo esperimenti simili sui ratti —. Credo che questo sia il futuro della chirurgia plastica del se no e non solo: grazie alle capa cità delle staminali e a impalca ture tridimensionali sempre migliori sarà possibile ricostru ire veri pezzi di ricambio. Rea lizzare sagome tridimensionali coerenti a ciò che si vuole otte nere, in materiale biodegrada bile, non è però semplicissimo e bisognerà vedere la loro riu­scita nei test sull'uomo. Inol tre, bisogna essere certi che valga la cosiddetta inibizione da contatto, un fenomeno na turale per cui la crescita di un tessuto si arresta quando lo spazio libero è stato colmato». In caso contrario c'è il pericolo di una ricrescita incontrollata, e se così fosse il rimedio sareb be peggiore del male. Anche per questo Wayne Morrison, il medico che ha ideato il siste ma, ha spiegato che occorre ranno tre anni per avere risul tati definitivi e poter portare nella clinica il metodo, che poi fra qualche anno potrebbe es sere esteso alle donne che vo gliono un seno più grande per motivi soltanto estetici.
LE TECNICHE DI OGGI - Per adesso, si continua a sce gliere fra le classiche protesi ar tificiali o il riempimento «sem plice» con tessuto adiposo e staminali del grasso, preso do ve ce n'è di troppo. Quest'ulti ma tecnica, poco invasiva (per aspirare l'adipe e iniettarlo do ve serve basta una siringa) si sta affermando per ricostruire il seno dopo un tumore, come è emerso nei giorni scorsi a Fi renze, al congresso Attualità in Senologia. «Nelle unità di seno logia avanzate, accanto all'on cologo c'è sempre il chirurgo plastico, che corregge il difetto estetico provocato dall'opera zione — dice Luigi Cataliotti, direttore della Breast Unit dell' ospedale Careggi di Firenze —. Oggi in 3 casi su 4 non si toglie tutta la mammella, ma solo il tumore, con un intervento con servativo: perciò riempire il vuoto e rimodellare i contorni con tessuto adiposo è una scel ta sempre più frequente». Ma gari con le nuove tecniche che consentono di aumentare la quantità di cellule staminali reinserite: da due anni a Firen ze si impiega un metodo — usato finora su circa ottanta donne — che "concentra" le staminali del grasso senza pas­saggi in laboratorio. «Iniettare un maggior numero di stami nali significa ottenere un risul tato più stabile — spiega Clau dio Calabrese, chirurgo plasti co della Breast Unit di Careggi —. Si riduce infatti l'entità del riassorbimento del grasso tra piantato, purtroppo inevitabi le, perché le staminali ricostru iscono un ambiente circostan te 'accogliente' e naturale: sti molano la creazione di nuovi vasi che colonizzano il trapian to, ricreando così un tessuto vi tale ».

domenica 29 novembre 2009

Carla Bruni:" La chirurgia estetica è triste e perversa"

Carlà: ''La chirurgia estetica è triste e perversa''

Carlà: ''La chirurgia estetica è triste e perversa''CARLA BRUNI SARKOZY
''In politica nessuna influenza su mio marito, non ne capisco nulla''
La première dame di Francia, Carla Bruni, in un'intervista al settimanale Elle assicura di "non avere, in politica, influenza alcuna" su suo marito, il presidente Nicolas Sarkozy. "Come si può immaginare che mio marito sia così accondiscendente da lasciarsi influenzare!", ha detto la Bruni, che precisa di "non parlare mai" di politica con Sarkozy perché lei non ne capisce "niente" e non ha "alcuna competenza" in materia. Prima del suo matrimonio con il presidente francese l'ex modella saltava addirittura "le pagine di politica dei giornali". "Io do il mio parere a mio marito se me lo chiede, ma non mi interpella mai su questioni precise - spiega la première dame -. Mi ha chiesto un parere sulla nomina a ministro della cultura di Frederic Mitterrand così come quello su altri miei amici artisti nel corso di un pranzo. Tutti i miei pareri erano positivi! Ma lui aveva già preso la sua decisione". "Ho voglia che la mia posizione sia utile, ma in maniera tranquilla e riservata. Non sono militante ma ho voglia di fare cose utili, di aiutare progetti concreti che lasceranno una traccia e che potranno migliorare la vita quotidiana di certe persone", ha continuato la Bruni, con particolare riferimento alla sua Fondazione per la cultura e l'educazione. Infine si è espressa contro la chirurgia estetica: "Ritengo che voler restare giovani a tutti i costi sia triste e perverso - ha concluso - una donna non deve credere che sfuggirà alla morte trasformandosi. Mi piace che si facciano posare per le pubblicità donne di 40 anni o più".

Tratto da settimanale Elle


venerdì 27 novembre 2009

A Natale mi regalo...la giovinezza

Per molte, "ritocchino" sotto l'albero
Un gadget elettronico, un vestito o una borsa griffata, o anche una vacanzina in qualche paradiso tropicale: sono tutti doni natalizi di sicuro effetto e a prova di errore. Eppure, soprattutto in tempi di crisi, il dono che molte donne vorrebbero ricevere o che anche sono pronte ad acquistare per il proprio partner è una "gift card" con trattamenti di medicina estetica per cancellare dal viso qualche anno di età.


La moda di regalare un voucher da utilizzare in una clinica della bellezza è già affermata da tempo negli Stati Uniti, ma si sta diffondendo sempre più rapidamente anche in Europa e nel nostro Paese. Secondo una recente indagine, condotta dal sito britannico thegoodsurgeonguide.co.uk, una donna su due sarebbe felice di trovare sotto l'albero un intervento di bellezza e ben una su tre sarebbe contenta di poterne regalare uno al proprio partner.

Anche nel nostro Paese si registra un apprezzamento simile. Spiega Francesco Bernardini, chirurgo oculoplasta socio dell'Asoprs (American Society of Ophthalmic Plastic and Reconstructive Surgery), con studi a Genova e Torino: "Non parliamo di desideri espressi da ragazze che vorrebbero piccoli interventi per apparire più seducenti, ma di donne che puntano ad un ringiovanimento". Come precisa lo specialista, in Italia è in continua crescita l'attenzione verso la medicina estetica che garantisce interventi veloci e un risultato naturale: "Basta mezz'ora per togliere anni dal volto, senza tempi di recupero", spiega Bernardini.

Un "pacchetto giovinezza" per il volto comprende trattamenti mirati e pensati per le zone del viso più sensibili al passare degli anni e che nell'insieme arrivano ad ottenere lo stesso effetto di un lifting, ma senza bisturi, ma semplicemente attraverso l'uso combinato di acido ialuronico e botulino". Per ottenere un effetto ringiovanimento si interviene con acido ialuronico ad alto peso molecolare per ovviare alla perdita di volume nelle zone del viso più sottoposte di altre all'atrofia del grasso, come le guance che si svuotano, o gli zigomi, che si fanno meno prominenti e tendono a scivolare verso il basso.


La combinazione di questi due fattori, ossia dell'atrofia del normale grasso giovanile e della discesa dei tessuti, è responsabile dei tipici segni dell'invecchiamento del viso come le occhiaie, una pronunciata 'valle delle lacrime' (tra la palpebra inferiore ed il naso), una profonda ruga tra guancia e naso, e un viso scavato e stanco.

Per la parte superiore del viso e la regione degli occhi in particolare gli effetti migliori si ottengono con la tossina botulinica. Spiega Bernardini: le "zampe di gallina" (ai lati degli occhi), le rughe glabellari (tra le sopracciglia) e le rughe della fronte rispondo in maniera ottimale al trattamento con il botulino. Combinando botulino e acido ialuronico si possono oggi ottenere effetti molto positivi, duraturi e sicuri" . I risultati si ottengono in poco tempo e a prezzi contenuti. Si possono anche modellare le sopracciglia sollevandone la coda e risollevare gli angoli delle labbra, restituendo al sorriso un aspetto giovane e sano. Continua Bernardini: "L'effetto è visibile immediatamente, ha una durata anche di un anno e non richiede tempi di recupero prolungati. I materiali moderni sono tutti riassorbibili, sicuri e non dolorosi, in quanto contengono dosi di anestetico locale. Il paziente si sottopone alla procedura con serenità e, in meno di mezz'ora, è pronto per tornare in ufficio". Il costo per un lifting senza bisturi si aggira tra i 500 e i 1000 euro. E può trasformarsi una gift card da mettere sotto l'albero di Natale.


Per approfondimenti sulla chirurgia estetica www.massimovergine.it