lunedì 7 dicembre 2009

La bellezza è un valore o un valore aggiunto?

Prendersi cura del proprio aspetto fisico è essenziamente una forma di riguardo verso se stessi e gli altri. Le donne si sentono belle quando sono serene, fiduciose, perchè lo stato emotivo influisce molto sulla percezione dell'immagine che rimanda lo specchio. Il viso è la parte del corpo più identitaria. E’ chiaro quindi che qualsiasi intervento sul volto agisca profondamente anche sulla psiche della persona. E il ritocco? Può ridare volume, armonia, correggere solchi determinati da una particolare ossatura, dal cedimento del tessuto sottocutaneo, oppure causati da dimagrimento eccessivo che può interessare anche ragazze giovani. Oggi ammettere un ritocco non è più tabù, purché dia un effetto naturale.



Per comprendere cosa pensano le donne del valore della bellezza, appaiono intereressanti i risultati di una analisi condotta con la tecnica di ricerca del “Focus group”, presentati il 26 novembre all’incontro “Express Yourself”, presso il “Villa Borghese Institute” a Roma. Il Focus group rappresenta uno degli strumenti classici di indagine qualitativa nell'ambito delle scienze sociali. Sviluppato negli anni Quaranta negli Stati Uniti, è un metodo di intervista di gruppo non strutturato, al fine di focalizzare le opinioni su un argomento e far emergere le relazioni tra i partecipanti.



Il 4 novembre 2009 sono state intervistate a Milano 10 donne di diversa età ed estrazione sociale sul tema della bellezza esteriore del volto e sulla loro valutazione e percezione riguardo ai trattamenti di chirurgia plastica e di medicina estetica meno invasivi come fillers e botulino. Era presente un facilitatore della discussione che ha introdotto gli argomenti e le immagini da commentare. L'incontro veniva filmato, le risposte trascritte, ed infine dall'analisi degli interventi si elaborava un documento riassuntivo.



Le ospiti del Focus group “Express Yourself” sono tutte d’accordo che il passare del tempo non sia una malattia da curare ma un processo da accompagnare con intelligenza e buon gusto. Le donne professioniste scelgono di sottoporsi ad interventi mini-invasivi per sostenere la forte competitività che si instaura nel mondo del lavoro, dove apparire sempre in forma ed efficienti è quasi un obbligo. Se è vero che una donna bella non significa necessariamente una donna senza rughe, nella valutazione personale le rughe non sono tutte uguali: alcune non deturpano ma ingentiliscono, umanizzano il viso, mentre sono poco accettate quelle che invecchiano e intristiscono l’espressione come le naso-geniene ai lati della bocca e le glabellari al centro della fronte.



Tra i trattamenti soft la tossina botulinica ha avuto il massimo dei consensi e nessuna opposizione di principio e, dai commenti alla proiezione di volti dove è stato eseguito un intervento con botulino, emerge che se il trattamento è stato eseguito con un protocollo corretto, è molto difficile identificarlo, perchè nella maggior parte dei casi, consente di mantenere una mimica efficace e un look molto naturale. Le donne più adulte sottolineano l'importanza della fiducia nel medico che effettua il trattamento: un medico “sicuro” induce “confidence”, ovvero provoca una istintiva fiducia nella paziente.



“Un buon chirurgo plastico - spiega Pietro Lorenzetti, chirurgo plastico e direttore scientifico del Villa Borghese Institute, autore del libro “Intelligenza Estetica” (Il Filo Editore) - deve essere capace di cogliere quella naturalezza con cui una donna trova il proprio stile e lo declina. Deve saper coniugare le conoscenze tecniche e scientifiche alle richieste dei pazienti per ottenere un risultato del tutto naturale. L’obiettivo non è ringiovanire artificiosamente ma mantenere il fascino degli anni, perché la bellezza deve esprimersi anche attraverso la storia di chi la incarna concretamente”. L'intelligenza estetica accomuna il talento del fotografo alla sensibilità del regista cinematografico. Analogamente un buon chirurgo plastico deve essere dotato di questo particolare tipo di intelligenza. Ma deve anche essere in grado di individuare i pazienti timorosi di non riconoscersi dopo l'intervento, quelli a rischio dipendenza da ritocco, e gli eterni insoddisfatti.



“Il problema non è invecchiare ma voler restare giovani a tutti costi - afferma di rimando Maria Malucelli, docente di Psicologia clinica presso la Fondazione Internazionale Fatebenefratelli di Roma - la bellezza è charme, femminilità, è ottenere consenso sia da un uomo che da una donna senza aver formulato la domanda”.



Il Focus group ha investigato anche l’opinione delle donne relativamente ai ritocchi per “lui”: se le giovanissime lo vedono come un segno di parità, le adulte dichiarano che un uomo che va dal chirurgo plastico per fare una punturina è deludente. Inoltre anche quelle che inizialmente avevano dichiarato “perché no?” hanno cambiato idea quando è stato suggerito che l’uomo ritoccato potesse essere il loro compagno.



Una selezione delle domande del Focus group è stata poi sottoposta ad un campione di 100 donne dai 18 ai 60 anni, contattate via e-mail. Lo opinioni concordano con quelle espresse dal campione più ristretto. Una donna su 6 sceglie di sottoporsi ad interventi con tossina botulinica o filler, e non ha problemi a rivelarlo ad amiche e conoscenti; solo 1 donna su 3 non ammette o non racconta l’intervento. Per 2 donne su 3, in un momento di crisi economica come quello degli ultimi anni, la sola capacità professionale non basta più. Alcune persone puntano, oltre che sulle competenze, anche sull’aspetto esteriore per creare maggior impatto nel mondo del lavoro (67%). Il 50% delle donne si divide tra un'idea favorevole ed una neutra riguardo all'eventuale uso della tossina botulinica.



Alla domanda chiave “Se la bellezza è un valore, che punteggio le dareste in una scala da 1 a 10?”, quasi 1 donna su 2 giudica la bellezza esteriore un vero e proprio valore, a dimostrazione che nella nostra società avere un aspetto piacevole è una priorità accettata e ricercata. Il 25% la giudica con il massimo punteggio (10), il 54% dà comunque un punteggio alto, tra 7 e 9. Infine la maggior parte delle donne intervistate associa il termine bellezza ad un concetto di armonia, di naturalezza, di proporzione delle forme. L'obiettivo è mantenere un aspetto equilibrato e naturale, in sintonia con la propria età. In altre parole, invecchiare con stile.

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